Trieste - Piazza della Libertà
Già piazza della Stazione, divenne «piazza della Libertà» con delibera Giun. Mun. d.d. 28.3.1919 n. IX-31/5-19
È una della principali piazze della città, importante perché offre la prima impressione di Trieste al viaggiatore che
vi giunge per la strada Costiera o per ferrovia .
Palazzo Economo
Palazzo Economo. L'edificio venne costruito tra il 1885 ed il 1887 su progetto dell'architetto Giovanni Scalmanini. Del palazzo si conservano tre progetti originali. L'edificio sorse sul luogo in cui si trovava un deposito di legname. Il committente viene riconosciuto dalla maggior parte della critica in Giovanni Economo (1834-1921), esponente della nobile famiglia triestina. Il progetto originario prevedeva la sistemazione dei magazzini al piano terra, mentre gli uffici al primo piano. Tra il 1908 ed il 1910 si decise la trasformazione degli uffici in abitazioni. .Nel 1973 la struttura venne acquistata dalla Soprintendenza.

Il palazzo ospita la Galleria Nazionale d'Arte Antica, fondata nel 1957 a partire dal nucleo della Collezione Mentasti. La raccolta presenta dipinti di scuola veneta, emiliana, fiorentina, romana e napoletana collocabili tra il Quattrocento e l'Ottocento. Notevole inoltre risulta il corpus grafico del Canaletto. Nel 1983 vennero eseguiti dei lavori di ristrutturazione e la ricostruzione del muro di contenimento sul lato di Via Pauliana. Attualmente l'edificio è sede della Soprintendenza Archeologica e per i Beni Ambientali Architettonici Artistici e Storici del Friuli Venezia Giulia. (da: http://biblioteche.comune.trieste.it)

Palazzo Economo fu progettato e realizzato nel 1891 dall’architetto Giovanni Scalmanini su commissione del mercante di origine greca Giovanni Economo, quando, elevato a barone di San Serff aveva voluto consacrare la propria preminenza sociale attraverso l’edificazione di una dimora degna del prestigio acquisito. Il palazzo, collocato isolato in Piazza Libertà è valorizzato da una posizione di rappresentanza. La residenza degli Economo ha i caratteri tipici delle residenze mercantili di Trieste: è posizionato vicino alle Rive con i magazzini al piano terra, gli uffici al primo piano e l’abitazione al piano nobile. Acquistato nel 1974 per destinarlo a sede della Soprintendenza, in evidente stato di degrado, è stato successivamente oggetto di ripristino funzionale e di restauro, dotato di servizi e impianti adeguati. (Rif.Bibl., M. Anselmi, Scheda di presentazione del restauro, anno 2011)

La Famiglia Economo: Giovanni Andrea Economo (Salonicco, 1834 - Vienna, 1921) - Giovanni Andrea Economo, appartenente a una famiglia originaria di Salonicco, nel 1872 si trasferì da Bucarest a Trieste al fine di seguire il fratello Demetrio Andrea che, per affari, già risiedeva in città. Giovanni Andrea convolò a nozze con Elena Muraty, dalla quale ebbe sette figli e dal 1877 si stabilì definitivamente nel capoluogo giuliano facendo erigere il proprio palazzo. Ruggero Rovan, Barone Giovanni Andrea Economo de San Serff Gli Economo, a Trieste, avviarono una fiorente impresa commerciale che si estendeva in diversi settori: da quello tessile a quello chimico, assicurativo e finanziario. I due fratelli fondarono in Androna Consortiva (nei pressi della via oggi dedicata alla famiglia) un mulino: si trattava di un’impresa commerciale molto fiorente che, fino alla distruzione avvenuta nel 1903 a causa di un incendio, contava 350 operai impiegati nei laboratori. Alla morte di Demetrio, Giovanni Andrea Economo assunse la responsabilità di tutte le aziende di famiglia e avviò alcune iniziative: fondò il Cotonificio Triestino a Monfalcone, due raffinerie di olii minerali, site una a Trieste e l’altra in Slovenia, e lo Iutificio triestino. Nel 1903 l’Imperatore Francesco Giuseppe conferì a Giovanni Andrea il titolo ereditario di Barone, con il predicato di San Serff. A Trieste, durante tutta la sua vita, Giovanni Andrea operò per consolidare i rapporti con le altre famiglie di origine greca e dimostrò l’orgoglio per le proprie origini edificando Palazzo Economo secondo lo stile neogreco. Ampliò i propri possedimenti con l’acquisto di nuove terre e consolidò il proprio potere economico attraverso un’attenta politica matrimoniale per i suoi figli. La maggiore, Sofia, sposò il ricco commerciante greco Polybo Zafiropulo, Demetrio si unì con Eugenia Ralli, figlia di un baronetto inglese nonché capo dell’importantissima casa di commercio Ralli Brothers, mentre gli altri due figli, Costantino e Leonida, cementarono i rapporti con la nobiltà austriaca convolando a nozze il primo con la principessa Lili Schönburg-Hartenstein e il secondo con la principessa Wilhelmina von Windischgraetz. (beniculturali.it)
Trieste - Viale Miramare
Già via di Miramare nel 1922 venne ribattezzata "Viale Regina Elena". La denominazione venne soppressa nel 1944 e sostituita con "via di Miramare" fino alla chiesa di Barcola, dalla chiesa al bivio di Miramare venne denominata "riviera di Barcola" e "viale a Miramare" il tratto terminale che conduce al castello. Nel 1946 le tre denominazioni vennero unificate in quella di "viale Miramare"
Palazzo Parisi
Il palazzo fu costruito nel 1907 su progetto dell'architetto Schachner di Vienna per la famiglia dei baroni Parisi. Il disegno reca la data 19 aprile 1905. La famiglia Parisi, nel 1807, aveva fondato una società di case di spedizione e agenti marittimi a Trieste, tutt'ora operante e gestita dai discendenti. La società negli anni assunse importanza e dimensioni internazionali, con filiali e corrispondenti in tutto il mondo. I Parisi ottennero il titolo di baroni per concessione dell'imperatore Francesco Giuseppe I nel 1904. Nel provvedimento di vincolo della Soprintendenza si specifica come il palazzo sia: "notevole per le sue facciate e per gli interni" Attualmente Palazzo Parisi è la sede della Direzione regionale dell'Agenzia delle entrate.
La parte centrale della facciata, emergente rispetto al resto del fL'edificio, ad imitazione dello stile neoclassico, presenta pianta rettangolare con corti interne. L'affaccio principale prospetta Viale Miramare, quello secondario Via degli Stella. Si compone di quattro piani fuori terra e termina con una balaustra che corre lungo tutto il perimetro del tetto. Sulla balaustra si impostano dei vasi in pietra. La parte inferiore della facciata, che comprende il primi due livelli fuori terra, è realizzata a bugnato con cornici marcapiano che scandiscono orizzontalmente il prospetto. Al piano terra le finestre sono ad arco ribassato, al centro il portale d'ingresso ad arco incassato a tutto sesto presenta un panduro in chiave di volta, sormontato dallo stemma dei Parisi.abbricato, è caratterizzata da un colonnato corinzio che si imposta sul balcone balaustrato del piano nobile. Le portefinestre in corrispondenza del balcone e le finestre alle estremità delle facciate laterali, incorniciate dalle coppie di lesene, sono sormontate da timpano. Le altre finestre del terzo piano sono coronate da frontone lineare sostenuto da mensoline a volute.
ELEMENTI ORNAMENTALI (esterno) Cornice marcapiano con motivo decorativo a greca all'altezza del primo piano. Festoni in rilievo ornano le cornici delle finestre del terzo piano. Sopra i timpani sono collocati degli elementi scultorei. ISCRIZIONE (esterno) Sulla facciata principale, al centro è collocata l'iscrizione, con lettere in metallo: FRANCESCO PARISI MASCHERONE (esterno) Mascherone in chiave di volta del portale d'ingresso raffigurante una testa d'uomo con elmo. COLONNE (esterno) Colonne scanalate di ordine gigante con capitello corinzio nella parte centrale della facciata. Le colonne ai lati sono disposte a coppie . LESENE (esterno) Lesene scanalate corinzie di ordine gigante alle estremità delle facciate laterali. BALAUSTRA (esterno) Una balaustra in pietra corre lungo tutto il perimetro del tetto, analoga balaustra caratterizza il balcone del piano nobile. VASI (esterno) Vasi in pietra sono collocati sulla balaustra del tetto, in corrispondenza del corpo centrale e agli angoli. (da: http://biblioteche.comune.trieste.it)
Nello stemma di famiglia posto sopra il portone con sotto
un Panduro, c'e il motto "PERSEVERANDO VINCIS".

La famiglia Parisi, nel 1807, aveva fondato una società di case di spedizione e agenti marittimi a Trieste. La società nel corso del secolo XIX e XX ha assunto importanza e dimensioni internazionali, con filiali e corrispondenti in tutto il mondo. E' tuttora operante e gestita dai discendenti della stessa famiglia.

Sempre in Viale Miramare, accanto a Palazzo Parisi, c'è la sede degli uffici della Casa di Spedizioni Francesco Parisi e il consolato di Svezia,


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